Vivere da vampiri

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    trave portante del gioco

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    La Conta dei Cadaveri
    Allora, quanti Fratelli ci sono nel mondo? Se hanno una società, devono per forza esistere in un numero abbastanza significativo, pur mantenendosi più o meno nascosti dalla maggioranza dei mortali intorno a loro.
    La verità è che il numero dei Fratelli varia da città a città. Nei piccoli centri urbani la proporzione tra non moti e mortali tenda a essere relativamente ridotta: un vampiro ogni centomila mortali o più è un caso abbastanza frequente. Nelle città più grandi, il rapporto si avvicina maggiormente a un vampiro ogni cinquantamila abitanti mortali. In alcune metropoli, che per qualche ragione sembrano attirare i Fratelli come falene alla fiamma (città come Londra, New York, Chicago e New Orleand) la proporzione può essere sostanzialmente più consistente. La maggior parte dei Principi non perde tempo a tenere un conto preciso. A patto che la popolazione non cresca a tal punto che i mortali si possano accorgere dei predatori che si aggirano fra loro, i numeri non hanno importanza.
    Se dovessimo a ogni costo fare una media mondiale, il rapporto sarebbe probabilmente vicino a uno su cinquantamila, ma fluttua così tanto da un dominio all'altro da sconsigliare di prendere queste stime come verità inflessibili.


    La Gabbia Dorata
    Forse la singola e principale ragione per cui la società dei vampiri si è sviluppata è da ricercarsi proprio nell'infrangibile legame dei Fratelli con le città. I non morti sono vincolati alle città umane con la medesima tenacia con cui sono legati al Sangue. Per loro, una città è davvero una gabbia, per quanto dorate possano essere le sue sbarre, e i Fratelli non riuscirebbero ad abbandonarla più facilmente di quanto potrebbero diventare vegetariani.
    Sarebbe comunque sciocco pensare che i Fratelli non viaggino mai. Se non lo facessero, non avrebbero mai potuto diffondersi come è successo all'umanità, e la loro presenza sarebbe ancora ristretta a zone ben precise dal Vecchio Mondo. A dispetto di ogni ragione contraria, motivi che hanno letteralmente modellato la società dei Fratelli nella sua forma odierna, viaggiare è spesso una necessità -o semplicemente la scelta migliore di una lista di cattive opzioni. Quindi, non è che i Fratelli non si spostino, è solo che non viaggiano alla leggera.
    Ma allora, cosa c'è nelle città che trattiene i Fratelli come se avessero i piedi inchiodati per terra? Perché ogni città esiste come feudo distinto e separato, con contatti rari o inesistenti con quelle vicine?


    Stare Vicino alla Fonte
    Forse la ragione più ovvia per cui i Fratelli si radunano nelle città e vi rimangono sta nel semplice fatto che lì che vive la gente. Alla fine, non importa quale facciata religiosa, mistica o culturale un Fratello voglia indossare, l’unica cosa che importa è il sangue. Il sangue è alla base di tutto quello che fa. Anche se la caccia non è mai qualcosa da dare per scontato, un Fratello può essere relativamente sicuro che, con un ragionevole grado di attenzione e fatica, in una città potrà trovare qualcuno da cui nutrirsi senza attirare troppi sguardi indiscreti. Le città hanno bassifondi, locali notturni, nascondigli di drogati, ospedali e, se proprio dobbiamo dirlo, vicoli bui. Anche se i Fratelli possono trovare gente altrove, non sempre questi mortali rappresentano un’opportunità di nutrimento contemplabile.
    Certamente per un vampiro tenace o disperato sarebbe del tutto possibile tirare avanti al di fuori di un centro urbano. Un rustico paesino di cinquecento persone nel mezzo del nulla potrebbe fornire abbastanza Vitae da sostenere per un periodo limitato un Fratello particolarmente attento. In una popolazione di quelle dimensioni, però, prima o poi qualcuno si accorgerebbe delle sue scorrerie, quando inevitabilmente il vampiro perderà il controllo ed entrerà in frenesia. Nel migliore dei casi il vampiro avrà per le mani una popolazione di mortali infuriati e terrorizzati, pronti a cercare un colpevole con gli shotgun in mano. Nel caso peggiore, l’elaborata sciarada che nasconde il Fratello dagli sguardi del mondo sarà compromessa, almeno a livello locale.
    Un esiguo numero di vampiri porta quest’idea di fuga un passi più avanti e tenta di sopravvivere nelle regioni disabitate nutrendosi di animali. Molti però vi rinunciano dopo poco tempo. Non solo occorre affrontare la relativa scarsità del sangue disponibile, ma prima o poi i Fratelli arrivano a un punti in cui gli animali non forniscono più nutrimento. E poi, perché affannarsi a cercare spizzichi e bocconi in cortile, quando invece si può banchettare stando vicino alla tavola da pranzo?
    Oltre alle difficoltà relative al nutrimento, l’esistenza fuori città mette invariabilmente il vampiro a contatto con altri pericoli e disagi inerenti ai viaggi.


    Sostegno Sociale
    Il paradosso dei Fratelli è che possiedono sia la natura solitaria del predatore, sia le tendenze sociali degli essere umani. Si radunano in gruppi anche se le loro indoli aggressive e competitive rendono spesso pericolose tali adunanze, o quantomeno scomode. Competono costantemente l’uno contro l’altro -complottando, tramando e pugnalandosi alla schiena- eppure si ritrovano nell’incapacità di funzionare in altri ambienti. Anche se i Fratelli potessero procurarsi più facilmente il sangue all’esterno del territorio urbano, pochi di loro sarebbero disposti ad abbandonare la città, poiché tanto la società dei Fratelli quanto quella umana li sostengono in quei luoghi.
    I Fratelli ricevono gran parte della loro forza e potere non dalle proprie capacità innate, ma dall’influenza che esercitano nel mondo dei mortali. Non importa quanto un vampiro sia vecchio o potente, c’è sempre qualcun altro più vecchio e più forte. Perché mettere a repentaglio la propria esistenza potenzialmente eterna, per quanto miserabile possa essere delle volte, quando si possono manovrare delle pedine che corrano i rischi al loro posto? È raro trovare un Fratello privo di un minimo di influenza o almeno di qualche contatto, che sia nel governo, negli affari, nel crimine organizzato o in qualche altro elemento potenzialmente utile della società delle vacche. E, per lo più, queste connessioni sono tutte all’interno della città. Perché è lì che vive la gente.
    Un Fratello privo dei suoi contatti è in larga misura indifeso. Ha certamente dalla sua i propri poteri innati -la forza e le capacità inerenti al Sangue e alla sua natura di non morto- ma queste cose le hanno anche i suoi nemici, e lui non ha più nessuno da chiamare in aiuto.
    Persino una società infida come quella del Fratelli può funzionare in un certo senso da rete di sicurezza, almeno fino a quando tutti gli individui coinvolti sono disposti a seguire le regole. Nella maggior parte dei casi, nessun vampiro ne attaccherà apertamente un altro all’interno dei confini della città. Anche i Fratelli più disperati ci penseranno due volte prima di violare apertamente le Tradizioni della loro razza o le leggi locali, per paura di rappresaglie da parte del Principe o altre autorità. Al di là della portata del Principe, però, la musica cambia. Per il Fratelli, qualsiasi area al di fuori dai confini della città è terra senza legge, dove manca un’autorità suprema a cui appellarsi per presentare rimostranze. Dal momento che quasi tutti i Fratelli più saggi se ne restano dentro la gabbia dorata, chi non lo fa non potrà chiamare in aiuto i suoi alleati non morti, oltre ad avere sottomano poche o nessuna pedina mortale.
    I legami di clan, linea di sangue o congrega forniscono a loro volta una grande varietà di agganci che permettono ai vampiri di fare causa comune. I Fratelli che vivono in mezzo a una vasta popolazione del loro clan o congrega, o in una regione dominata da esso, dispongono di un innegabile vantaggio politico e sociale sui vampiri che non fanno parte della loro affiliazione. Questi vincoli sociali sono quasi per definizione reperibili soltanto all’interno delle città. Lasciarsi tutto ciò alle spalle potrebbe sembrare un concetto liberatorio per i Fratelli più giovani, poiché così facendo non dovrebbero più preoccuparsi di irritare i consanguinei, fare arrabbiare gli anziani, andare a caccia sul terreno sbagliato o parlare alla persona sbagliata. Sin troppi Fratelli hanno però scoperto a proprie spese che le difficoltà intrinseche nella sopravvivenza lontano dai centri della popolazione sono più grandi di quanto si aspettassero, e che una volta fuori dalle città non hanno nessuno a cui chiedere aiuto in caso di bisogno.

    Solitudine
    Una delle ragioni più radicate per restare nelle città è la paura della solitudine. I Fratelli non sono più mortali, ma per la maggior parte di loro la transizione è stata compiuta piuttosto di recente. Nemmeno i più anziani possono scrollarsi di dosso le ultime tracce di ciò che erano un tempo. I predatori tendono a rimanere solitari per natura, ma gli esseri umani sono socievoli all’estremo, e lo sfuggente senso di comunità, di appartenenza, che ancora permane nell’anima dei Fratelli contribuisce a legarli a ciò che resta della loro Umanità. Di certo i vampiri si sentono soli almeno quanto i mortali (se non di più), a quelli che si distanziano dalle masse per troppo tempo scoprono di non riuscire a mescolarsi con esse quando poi cercano di tornare.
    Nei tempo recenti alcuno giovani Fratelli hanno tentato di sopravvivere nelle terre selvagge come coterie, anziché come individui- Ciò rappresenta un grosso aiuto per alleviare la solitudine di un simile isolamento, ma molte di queste coterie incontrano difficoltà a procacciarsi un sufficiente sostentamento. E’ già abbastanza difficile per un Fratello solitario abbeverarsi dagli animai e dall’occasionale autostoppista. Per un gruppo, si tratta di un’impresa a lungo andare estremamente impegnativa.

    Ballare la Danza Macabra
    La necessità di coltivare sia l’influenza sui mortali sia gli alleati tra i Fratelli è un circolo vizioso che si alimenta da sé. I Fratelli più giovani e privi di affiliazione che ancora sono nuovi al Requiem scoprono rapidamente che hanno bisogno di un punto d’appoggio di qualche genere al fine di ricavarsi una nicchia nel mondo dei Dannati. Forse il vampiro novellino ha accidentalmente fatto arrabbiare un altro neonato, qualcuno porta rancore nei confronti del suo sire, deve convincere un anziano a permettergli di nutrirsi nel suo territorio, o forse si imbatte semplicemente in qualcuno a cui non piace la sua congrega, clan, linea di sangue o colore dei capelli. Gli servono alleati tra i Fratelli locali, o almeno qualcosa da offrire o con cui minacciare il suo rivale. Il bene più prezioso che gran parte dei Fratelli può elargire a un suo simile è l’accesso ai suoi contatti nella società mortale. Certo, alcuno Fratelli particolarmente abili possono fornire anche altri servizi, e un Principe può donare territori o privilegi speciali, ma è l’influenza la moneta con cui commercia la maggior parte dei vampiri. Un anziano con dei buoni agganci presso il locale aeroporto potrebbe accettare ci contrabbandare qualcosa per un altro, a patto che quest’ultimo usi i suoi contatti per accertarsi che la polizia non metta i pastoni tra le ruote del traffico di droga in mano al primo. Senza qualche grado di influenza sulla società dei mortali, la maggior parte dei Fratelli avrebbe ben poco da scambiare.
    Così, il giovane vampiro scopre che deve coltivarsi degli alleati tra i membri della sua specie. Più alleati Fratelli ha, però, maggiore attenzione attirerà I nemici dei suoi alleati potrebbero diventare anche nemici suoi. Altri Fratelli che potrebbero averlo lasciato in pace si accorgono all’improvviso del suo aumento di potere e decidono di tagliargli le gambe prima che diventi pericoloso. D’un tratto i suoi alleati non gli bastano più. Gli servono altre connessioni, degli sponsor più influenti. E per ottenerli, dovrà sviluppare altri contatti e influenza nella società delle vacche.
    A dispetto del nome dal suono amichevole che hanno scelto per se stessi, i “Fratelli” non si considerano davvero una famiglia, a meno che non vi siano costretti. I rapporti di amicizia sono pressoché inesistenti tra vampiri, e le relazioni che si creano contro ogni previsione raramente sopravvivono a chi le ha formate. I Fratelli che cercano di mantenere il distacco, che tentano di evitare di impegolarsi negli affari dei mortali o dei vampiri, scoprono si solito che la società non consente loro di restare seduti in panchina.
    E così il gioco va avanti, un ciclo infinito che permette a solo pochi Fratelli di uscire dal pantano micidiale costituito dalle moderne città.
     
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