Serial Killer

Ufficio di Lorenzo Sansoni

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  1. L'Architetto Oscuro
     
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    Tanto è il dolore che divampa tra il lobo temporale destro e quello occipitale che il viso di Lorenzo si distorce. Istintivamente si porta la mano che stringe i capelli nella zona di dolore attiva, quasi a volersi strappare via il cuoio capelluto per far cessare la tortura. Il dolore è pulsante e profondo, tanto che arriva al chiasma ottico facendo comparire le lacrime agli occhi.
    Con gli occhi quasi chiusi e velati dalle lacrime, scrive il nome di Sara Magri sul foglio.
    La penna cade sul foglio, le dita della mano rimangono nella stessa posizione come se la stessero reggendo ancora.
    Dando le spalle alle entità, fa un cenno con un dito.
    Si allontano verso la stanza da letto, e da un cassetto estrae un antidolorifico.
    Si avvicina in cucina tastando le pareti con le mani. L'equilibrio era precario per il dolore che pulsava all'interno del suo cervello. Avrebbe voluto conficcare un coltello per far cessare quell'inferno.
    Versa la polvere bianca di Ibuprofene in un bicchiere riempito a metà con dell'acqua. Tracanna il tutto sperando nel veloce miracolo del farmaco.
    Si passa una mano sul volto. Un respiro profondo. Rimane così per qualche minuto.
    Torna in salotto, si siede sul divano poggiando la testa all'indietro tenendo gli occhi chiusi.
    Mi devo riprendere, abbiate pazienza...vi chiedo qualche minuto...le parole escono con difficoltà, ma il tono non mostrava suppliche.
    Non ho quell'oggetto. Chi avrebbe mai pensato che sarebbe stato utile...chi avrebbe mai pensato che io diventassi un Risvegliato continua con sofferenza.
    Dovrò ordinarlo via internet, cazzo sembra di stare in una puntata di Ghost Whisperer! Un accenno di sorriso si allunga ad un lato della bocca.
    Vi dovrò chiedere di ritornare.
    Gli occhi ora aperti fissano le figure lattescenti.

    Se vuoi posso fare in modo che l'oggetto sia gia in mio possesso, ma non mi sembra corretto...dimmi tu se devo modificare le ultime righe per velocizzare il gioco
     
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    trave portante del gioco

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    Puoi crearlo con una monetina e un foglio di carta su cui disegni le lettere, non è il massimo, ma sarebbe comunque efficace.

    PS Il master invidia il personaggio che riesce a curare il mal di testa con l'ibuprofene, al master purtroppo non basta...
     
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  3. L'Architetto Oscuro
     
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    ahahaha ora provvedo, non c'ho pensato...che stipido.
    P.s io mi curo con quello 600/800 a lento rilascio...ma poi devo stare in una stanza chiusa e al buio per mezza giornata
     
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    Assuefatta ormai... il guaio di iniziare da giovani con l'emicrania... e la stupidità della dodicenne che lascia asciugare i capelli all'aria e non contenta vuole la chioma di Rapunzel
     
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  5. L'Architetto Oscuro
     
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    Mentre fissa le cinque figure, lo sguardo spazia sul tavolo dove era poggiato il foglio e la penna...
    Che stupido!, esclama.
    Balza in piedi dal divano, l'istante immediatamente dopo, il dolore si riaffaccia in tutta la sua potenza. Ahhh, merda...ahhh, si porta la mani alla testa comprimendola. La faccia contorta dal dolore pulsante.
    Il dolore è così forte che lo manda in apnea.
    diversi minuti dopo riprende il respiro, lentamente.
    Si allunga in malo modo al tavolo, cercando un immagina della tavola Ouija tramite internet, dal suo cellulare.
    Dopo qualche minuto copia l'immagine sul foglio.
    Guarda soddisfatto le anime di Federico e Marco.
    Sveliamo il nome dell'assassino dai tentacoli.
    A quelle parole il volto di Lorenzo si illumina...
    Con una mano cerca nelle tasche dei pantaloni una moneta. Niente.
    Si guarda intorno in cerca di qualche contenitore che potrebbe avere qualche centesimo. Trovata.
    Poggia la moneta sul foglio con la rappresentazione della Tavola degli Spiriti e con la mano fa un cenno a Federico e Marco per procedere.
    Dovrebbe andare bene lo stesso, so che è un po spartana, ma meglio di niente...
    Alza le spalle.

    provato l'OKI? funziona, metti sotto la lingua e via...delle volte funziona meglio dell'Ibuprofene
     
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    La monetina prende a muoversi autonomamente sul foglio.

    Compone un nome:

    Leonardo Costa

    Si fa avanti la donna, l'ultima che ha parlato. Ti scrive un altro nome:

    Federico D'angelo





    OKI provato, efficace una volta ogni taaaanto, uso roba più forte: i triptani.
     
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  7. L'Architetto Oscuro
     
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    Leonardo Costa...bene, abbiamo il nome dell'assassino. borbotta e mezza voce.
    Appunta con eccitazione il nome sul foglio. Mentre finisce di scrivere, con la coda dell'occhio vede muovere nuovamente la monetina sulle lettere. All'eccitazione prende il posto lo sconforto.
    Segue con sguardo attento, il movimento della monetina; Lorenzo muove le labbra fino a pronunciare silenziosamente il nome di Federico D'Angelo.
    La penna cade dalla mano. Si volta verso la figura della vampira sibilando ora chi cazzo è Federico?
    Gli occhi si posano su di lei, perplessi.
     
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    La donna ti rimanda l'immagine di sè mentre veniva sollevata dai tentacoli.
     
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  9. L'Architetto Oscuro
     
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    L'immagine che vedo di Federico, è la stessa di quella che mi ha mandato Marco...potrebbe sembrare una domanda stupida, ma vorrei sapere se usa più di un nome, cioè se l'assassino è uno o più di uno...
     
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    usa nomi falsi a random
     
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  11. L'Architetto Oscuro
     
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    Merda!
    Questo squilibrato usa nomi falsi con molta probabilità.

    Batte il palmo della mano sul tavolo, tanto che la moneta da 5 centesimi sobbalza.
    Le vostre immagini mostrano la stessa persona, ma i nomi che mi avete indicato sono diversi.
    Con passi lunghi si allunga al tavolino e prende il suo tabacco, rullando una sigaretta con evidente nervosismo. Il farmaco evidentemente stava lavorando bene.
    Passeggia tra il salotto e la cucina facendo lunghe tirate di sigaretta. Ogni tanto si passa la mano tra i capelli, borbotta mezze parole, il volto concetrato.
    Mi informerò alla centrale su questi due nomi. Magari...magari sono nomi di precedenti vittime, o...nomi che hanno un qualche significato particolare per lui...si sofferma pensando ancora. Alcuni serial Killer, perchè di questo si tratta, spesso utilizzano nomi, o feticci personali dello loro vittime come trofei...una sorta di marchio da esibire con orgoglio.
    Lorenzo è appoggiato al tavolino con le braccia incrociate e lo sguardo a terra.
    Ricapitolando quindi, siete un Changeling, due Mannari e due Vampiri... lascia morire la frase.
    Non capisco ancora un dettaglio e aggiunge in che tipo di relazione siete collegati tu e la Perdutala? la mano con la sigaretta indica Federico e la bambina.
     
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    La monetina riprende a muoversi.


    N.E.S.S.U.N.A.

    poi si ferma e riprende

    S.F.I.L.A.T.A.
     
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  13. L'Architetto Oscuro
     
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    Piegando la testa verso destra vede la monetina muoversi, la segue con gli occhi. Poco dopo un cenno di assenso con la testa con la mano che regge il mento. La sigaretta nell'altra continua a fumare.
    Bene, è tutto e vi ringrazio molto per essere venuti qui a rivivere...si ferma un attimo, poi un sospiro, ...a rivivere la vostra morte. La voce è strozzata.
    Si scosta dal tavolo, lentamente si avvicina alle figure eteree, lo sguardo fisso su di loro. Timidamente avanza la mano verso Federico ma la ritira subito dopo stringendola in un pugno. Il viso si rabbuia.
    Potete andare! Avete la mia parola...
    Lascia passare qualche istante, poi aggiunge ci terremo in contatto...in qualche modo.
    Aspira lentamente la sigaretta...

    dopo la tua azione, ci terrei a concludere quando Lorenzo si trova da solo.
     
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    Gli spiriti, ad uno ad uno, se ne vanno, Lasciando Lorenzo da solo con nuove informazioni da elaborare, forse si rifaranno vivi, se vorrà contattarli, forse non tutti, forse porteranno altri con loro... chi lo sa?
     
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  15. L'Architetto Oscuro
     
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    Aspira la sigaretta con calma e guarda con occhi socchiusi l'ultima entità che si scompone lasciandosi come unica prova del suo passaggio lo sfarfallio intermittente della lampada verde sul tavolino accanto.
    Lorenzo rimane immobile per circa quindici minuti con lo sguardo vacuo e fisso nel punto in cui l'ultima anima si era smaterializzata.
    La tensione che stava subendo da settimane per seguire questo caso era enorme.
    Il viso è teso, si passa nervosamente la mano tra i capelli.
    Si avvia nella stanza da letto con passo lento, si siede sul bordo del letto ed estrae dalla tasca posteriore dei jeans il portafoglio. Lo apre con cura come se stesse aprendo uno scrigno dal contenuto ignoto, ma le dita sanno dove cercare e ne estrae una foto, quella di Alessio. I muscoli della faccia sono tesi.
    Il pallido chiarore della luna filtra attraverso le veneziane della finestra nella stanza scura. Le dita reggono la foto in bianco e nero e gli occhi cominciano a velarsi. La vista si offusca e una lacrima cade sulla foto. Con il pollice la pulisce, spalmandola sul resto della foto.

    (tempo)

    E' la prima volta che evocavo un'anima, capisci? Parla con la foto. Le parole fuoriescono come compresse da una pressiono insopportabile.
    Non sapevo nemmeno che ci sarei riuscito. E' tutto nuovo per me...cazzo...cazzo. Continua a parlare tra i singhiozzi e lacrime.
    Non posso farlo... biascica tra le labbra, il resto muore nella gola. Non posso...credo, credo che...un singhiozzo e le labbra tremano, non sia giusto.
    Guarda ancora la foto. Si porta la mano al viso asciugandosi gli occhi.
    Il tono della voce si alza, ma è straziato.
    Come puoi chiedermi questo? Cazzo! Come potrei vivere così? Un singhiozzo.
    Egoista!...Siamo egoisti...

    (tempo)

    Jamas! (Alla Salute in greco). Tracanna dal bicchiere il Jack's Daniel annacquato che si era portato dietro. Il liquore scende giù velocemente con la consueta smorfia sulle labbra per il sapore acre.
    Ho bisogno di una sigaretta... si porta dietro la foto e il bicchiere vuoto.
    Riempe prima il bicchiere vedendo gorgogliare il liquido ambrato con sguardo assorto. Non si accorge che stava traboccando fuori.
    Cazzo....
    Troppo tardi. Con il dito passa attorno al bicchiere leccando il liquido. Si porta con le labbra al bordo del bicchiere succhiando rumorosamente il liquore in eccesso.
    Si siede sul divano poggiando sul tavolino, sulla sinistra, la foto e il bicchiere. Rulla una sigaretta, ma le dita sono appiccicose. Che merda di sigaretta.
    Un lungo sorso del suo caro amico alcolico, ma ormai lo stomaco si era abituato al sapore e accesa quella che doveva essere una sigaretta, riprende la foto.

    (tempo)

    Un altro lungo sorso e le lacrime scendono calde.
    Perchè non hai mai fatto nulla...insomma...non mi dire che non ti è venuto in mente, neanche per un istante di...di tornare da me?
    Un urlo di rabbia e dolore. Scaglia il bicchiere contro il muro che si infrange con suono secco. Il Jack's Daniel dipinge ora la parete difronte come se fosse un originale di J. Pollock.
    La sigaretta trema nelle mani. Una lunga boccata di fumo a pieni polmoni mentre finisce ridotta in poltiglia nel posacenere di avorio.
    Il pianto è convulso tanto che si piega in posizione fetale portandosi la foto al petto.
    Il tempo passa lentamente, non aveva più lacrime, ma l'alcool e l'ibuprofene di concerto fecero quello che fanno solitamente quando si trovano assieme, conciliano il sonno a danno di fegato e pancreas.
    La vista si annebbia tra il sonno, l'alcool e le lacrime. Poco prima di cadere nell'incoscienza forzata sussurra appena Alessio io...io ti chiam..., il flusso di parole si interrompe con la mano che regge la foto.

    Cara Lies questo è il mio finale, Lorenzo evoca di fatto l'anima di Alessio. Non voglio fare il tiro perchè sarebbe ingiusto, ma rimando alla tua coscienza e a esigenze di trama e/o spunti successivi l'esito del tiro.


    Edited by Lorenzo Ellas Sansoni - 4/3/2016, 22:36
     
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