Serial Killer

Ufficio di Lorenzo Sansoni

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  1. Lorenzo Ellas Sansoni
     
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    Cosa sai di questa entità? Quella con i tentacoli neri che ha ucciso quelle cinque creature. Poi continua con un gesto della mano e degli alieni? Immagino che siano loro quelli senza biglietto; cosa sai di questa faccenda?
    Sono qui a Novara per risolvere un caso di serial killer, e mi ritrovo in una fottuta faida soprannaturale con epilogo apocalittico, conclude in tono depresso.
    Ma tu sai chi sono queste persone? Insomma le loro identità, quelle con cui ho avuto modo di interagire? Per mettermi in guardia devi sapere necessariamente qualcosa...allarga le braccia. Che sia l'ex agente che aveva repertato l'arma del delitto e uno scalpo nel caso di Marco Baltrame?

    Edited by Lorenzo Ellas Sansoni - 20/3/2016, 04:06
     
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    trave portante del gioco

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    «L'ex agente è una comune mortale del tuo stesso mondo. Indagava sugli alieni e ora sul tuo stesso caso.»
    Attende un attimo, poi continua.
    « La creatura con i tentacoli è una creatura degli incubi. Uccide per servirsi di ciò che trova,come parti del corpo.» Altra norizia da far assimilare.
     
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  3. Lorenzo Ellas Sansoni
     
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    Bene, un sospettato in meno...fa un cenno con la testa.
    Creatura degli Incubi? Non ne ho mai sentito parlare...
    Si alza camminando avanti e indietro, il viso completamente assorto.
    Da dove viene questa creatura? Per caso è sfuggita al controllo del suo evocatore o...creatore? O invece è...una creatura abissale?
    Continua a pensare ad alta voce...
    Se ciò fosse vero, significherebbe una sola cosa...Maghi! Altri Maghi.
     
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    «Esiste, semplicemente esiste. Come esisti tu e una volta esistevo io.»
    Scuote la testa.
    «È una creatura vecchia. Molto più vecchia del più vecchio della città. Affliggeva già l'uomo delle caverne. Si rinnova e si sposta.
    Chiedi ai tuoi colleghi. Su un grimorio in loro possesso ci sono informazioni. Anche su come liberarsene.»
     
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  5. Lorenzo Ellas Sansoni
     
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    Si voltò di scatto verso Alessio, Ale, Ale...ti prego sussurrò.
    Prendendogli il volto tra le mani e affondando le dita tra i suoi capelli cercò le sue labbra. Un bacio che aveva atteso da due anni. Un bacio che avrebbe voluto dargli sulla porta del loro appartamento di ritorno dal lavoro, ma un giorno di due anni fa Alessio non avrebbe mai più aperto quella porta.
    Che strazio. Un tormento che si prolungava fino ai recessi di un mondo grigio e freddo.
    Le mani reggevano ancora il suo viso quando lo guardò con occhi lucidi e gli disse Ale, io giuro...che farò tutto il possibile. Lasciò morire la frase. Una profonda angoscia si insinuava ora nell'anima. E se non ci fosse riuscito? Se non non fosse possibile senza perdere qualcosa di molto, molto più prezioso del un ricordo di un amore stroncato da un triste destino?
    Un grimorio? Devo parlare con Ettore, lui saprà. Anche se mi disturba confrontarmi con lui. Non mi piace!
    Un sorriso sbilenco si disegnava nell'angolo della bocca.
    Ma potrei parlare con quell'altro, come si chiama? Uhm...Alcor? Si, lui...Mi sembra un tipo decisamente più simpatico di Ettore, anche se credo che finirei per parlare comunque con lui.
    Sbuffò.
    E' così bello parlarti di nuovo, toccarti...baciarti ancora...Lorenzo allungò la mano verso il volto di Alessio e con il dito descrisse il disegno delle labbra.

    Edited by Lorenzo Ellas Sansoni - 24/3/2016, 18:50
     
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    Ehmmm... Nell BG che mi avevi mandato il tuo amante si chiamava Maurizio e non Alessio.... Avevo avuto una iniziale confusione sui soggetti...


    Il bacio, o meglio i baci, benché carichi di passione da parte di Lorenzo e ricambiati con altrettanto trasporto da parte di Alessio, sono solo un pallido ricordo dei baci di un tempo, segno che la morte ha impallidito le sensazioni.

    Alessio prende poi per le spalle Lorenzo. Lo guarda negli occhi, lo fissa, nel tentativo di fare fissare bene nella mente di Lorenzo ciò che gli sta dicendo.
    "Tu qui sei in pericolo: il Crepuscolo non è sicuro per te. Restaci il meno possibile. Ho sempre vegliato su di te, lo hai capito. Continuerò a farlo finché avrò energia per farlo, ma ti devo avvertire che non sei al sicuro, qui. Ci sono cose da queste parti dalle quali non posso proteggerti."
     
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  7. Lorenzo Ellas Sansoni
     
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    Stupito per la reazione, fece un passo indietro.
    Lo so..ora lo so. Annuì sommessamente. So che avrei rischiato venendo qui, ma ero disposto a farlo! Massaggiandosi il collo con una mano continuò piccato: cazzo...era l'unico modo che avevo per poterti parlare. L'unico modo che mi è rimasto, per averti ancora accanto, per quanto tutto questo possa sembrare assurdo.
    Le parole fuoriuscivano veloci, il volto era arrossato, unico segno di vita in quella grigia desolazione. Lorenzo ricambiò la stretta di Alessio e lo afferrò a sua volta.
    Mi sarei dannato l'anima per questi minuti. Sei capace di capire questo?
    Le mani stringevano ancora Alessio e con la testa china verso il basso parlò con voce cupa: ma hai ragione, qui potrei essere in pericolo e l'idea di perditi ancora non riuscirei a sopportarla.
    Le mani cercarono ancora il viso di Alessio, un ultimo lungo bacio prima di lasciarlo alle sue spalle. Poco prima di attraversare il portale si fermò, e senza voltarsi proferì: ricordati la mia promessa...
    La nebbia fredda e grigia lo avvolse ancora scomparendo.
     
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    Restituisce l'abbraccio, con forza e risponde al bacio, con il ricordo della passione che fu.

    Prima di farlo andare via Alessio manda un'immagine mentale a Lorenzo: Il suo vecchio computer, un portatile, posizionato nella loro vecchia casa. L'immagine è statica come una foto. Da alcuni dettagli d'ambienta Lorenzo ha la sensazione netta che si tratti del giorno in cui Alessio se n'è andato.

    Il ricordo di una lacrima riga la guancia di Alessio mentre Lorenzo si allontana.
     
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  9. Lorenzo Ellas Sansoni
     
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    Il portale si chiuse collassando su se stesso subito dopo qualche passo all'interno del suo salotto.
    Le mani incrociate stringevano la nuca, mentre gli occhi avevano ancora impressa l’immagine che Alessio gli aveva trasmesso telepaticamente. Avanzò istintivamente verso il tavolino accanto al divano, per rullare l’ennesima sigaretta. Fumava nervosamente guardando il centro della stanza dove prima c’era il portale. Aveva ancora impressi nella mente i pochi minuti passati nel Crepuscolo e le parole scambiate con Alessio, e mentre le immagini di quei momenti lampeggiavano nei suoi occhi, Lorenzo si portò le dita sulle labbra e con gli occhi chiusi immaginò i baci di Alessio.
    Passarono diversi minuti e nel frattempo la sigaretta si era spenta. Camminò fino a raggiungere la stanza da letto e aprì l’armadio. In basso, sulla destra vide uno scatolo chiuso, avvolto con del nastro adesivo. Rimase a fissarlo per qualche istante mentre leggeva “PC Alessio”. I ricordi cominciarono ad assalirlo ancora una volta; da una parte riviveva la solitudine e lo sconforto mentre impacchettava gli effetti di Alessio, dall'altra i frammenti di una vita quotidiana vissuti assieme a Roma.
    Sistemò lo scatolo ai piedi del letto e con la punta di una penna ruppe il nastro adesivo. Tirò fuori il portatile e lo collegò all'alimentatore premendo con un un sospiro malinconico il tasto di accensione.
    Alle prime immagini dell’avvio del sistema operativo, il cuore di Lorenzo cominciò ad accelerare mentre aspettava che il desktop comparisse.
    Nel frattempo un’altra sigaretta veniva accesa.
    Alzò la testa spaziando con lo sguardo in direzione della finestra difronte sussurando: cosa vuoi dirmi, cosa dovrei cercare?
    Ma era più un pensiero a voce alta che una richiesta.

    Edited by Lorenzo Ellas Sansoni - 30/3/2016, 14:09
     
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    Il desktop riporta una foto di mani intrecciate. Sono le mani di Lorenzo e di Alessio, entrambi portano sull'anulare una fedina semplice, semplice. Al centro dell'immagine un file di testo.
    "PER LORENZO".
    È lì, da due anni attende di essere letto.
     
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  11. Lorenzo Ellas Sansoni
     
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    Il cuore si fermò letteralmente, forse per qualche istante, certo.
    Vedere quell'immagine fu come ricevere un pugno in pieno viso.
    No! No! singhiozzava mentre stringeva con la mano una ciocca di capelli. Scaraventato brutalmente in una triste realtà nella consapevolezza che ciò che accadde due anni prima non potevi porvi rimedio. L'impotenza, il dolore fecero largo all'ira. Uno lutto mai elaborato.
    Ora la mano copriva la bocca che tremava. Era sull'orlo di una crisi di pianto. Dovette fare uno sforzo considerevole per non permettere alla lacrime di riversarsi ancora una volta. La sua mente, come quella di un qualunque altro umano, anche se Risvegliata, si aggrappò alla sola cosa che potesse avere una certa logica coerente. Aveva visto Alessio qualche minuto prima, nel Crepuscolo. Che dannazione, che tormento. La sua mente era spaccata in due.
    Merda...biascicò tra i denti con gli occhi lucidi. Guardando lo schermo gli venne meno il coraggio, ma una curiosità morbosa cominciava ad attanagliarlo vedendo quel file in mezzo al desktop. Allungò la mano verso il portatile, tremava, e con il dito ordino l'apertura del file.
     
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    《Caro Lorenzo, non so quando leggerai questo file. Quello che so è che probabilmente io non ci sarò più. Il mio tempo è quasi scaduto. Li sento vicini. Mi sento braccato e so che non manca molto. Ho vissuto per una parte della mia vita in prigionia in un luogo terribilmente spettacolare. Ne sono fuggito e ti ho incontrato poco dopo. Ma il mio vecchio carceriere è sulle mie tracce. Io non mi farò catturare vivo.
    Cercherò di restarti sempre accanto.
    Tuo Alessio
     
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  13. Lorenzo Ellas Sansoni
     
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    Rilesse più e più volte quelle parole, ma la sua mente rifiutava di accettare ciò che i suoi occhi vedevano.

    Autocontrollo = 3
    Il tiro per non cadere in uno stato di rabbia omicida viene eseguito in seguito alla rivelazione.

    2016-04-07
    21:00:44 Flag of: Italy flickering monkey 7 8 10 Autocontrollo (3d10)
    2016-04-07
    21:00:51 Flag of: Italy flickering monkey 8(1d10)

    3 sucessi :(

    La rabbia era tanta, eppure rimase apparentemente calmo. La mente tornava indietro negli anni, passando in rassegna i momenti in cui aveva taciuto ad Alessio, mentendo, la sua natura di Risvegliato. Anni di menzogne, l'uno nei confronti dell'altro.
    I pugni erano così serrati, tanta era l'ira che covava, che le nocche diventarono bianche. Continuava a leggere cercando invano una sola parola o una frase che gli era sfuggita. Ma sapeva che stava perdendo solo del tempo, quelle parole si impressero a fuoco nella sua testa senza errori.
    Ora era il senso di colpa a farsi avanti. Se solo non avessero taciuto, Alessio non era un dormiente, era una creatura soprannaturale quanto lui, quindi non avrebbe infranto nessun segreto rivelandogli la sua natura di mago. Eppure, eppure...perchè tanto segreto?
    Poi un pensiero balenò nella sua mente per un attimo, il tanto che bastava per afferrarlo. Alessio sapeva di lui?
    Troppi pensieri che si accavallavano l'uno sull'altro, troppi punti interrogativi. Troppo dolore.
    Un grido straziante uscì dal profondo del suo petto mentre se lo stringeva con le braccia incrociate. Un abbraccio vuoto che avrebbe voluto riempire.
    Piangeva e urlava fino a non avere più lacrime e ne voce, e solo allora chiuse gli occhi, stremato nell'anima, addormentandosi alla tenue luce del laptop.
    La sveglia suonò alle 6.30 come tutte mattine ed una mano uscì da sotto il lenzuolo cercando di spegnere quell'orrendo suono fastidioso. Lorenzò alla fine si arrese alla sveglia e si destò che aveva il cervello completamente intorpidito con le orecchie che gli fischiavano. La testa gli doleva e aveva in bocca un sapore amaro di tabacco mischiato a whisky. La luce dell'alba entrò prorompendo nella stanza illuminando ogni dettaglio. Dettagli che Lorenzo avrebbe preferito che rimanessero all'ombra della notte, nell'oblio della dimenticanza, ma invece quel mattino indegno rivelò il segreto, quando Lorenzo posò i suoi occhi sul laptop che gli stava accanto.
    Le tempie cominciarono a pulsare e il dolore era talmente acuto che gli toccò lo stomaco costringendolo a correre in bagno per vomitare.
    Rimase abbracciato al vaso per diversi minuti e pianse nuovamente. Ma quelle lacrime non erano cariche di dolore e colpa della notte precedente, al contrario erano intrise del sapore della giustizia, di vendetta.
    Quella mattina fece una lunga doccia, e dopo essersi ricomposto tracannò il suo antidolorifico e uscì per andare in ospedale. Prima di uscire, però, gettò uno sguardo sul salotto alle sue spalle e il viso si incupì vedendo i pezzi di vetro sparsi. Così si sentiva Lorenzo, spezzato, infranto come quel bicchiere.
    Pensò anche che avrebbe dovuto chiamare la domestica per sistemare tutto quel casino.
     
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  14. Lorenzo Ellas Sansoni
     
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    Arrivò all'ospedale spedito, sbattendo la portiera dell'auto talmente forte che alcune persone si girarono verso di lui.
    Attraversò il solito corridoio dal colore verde-acqua fino a raggiungere l'obitorio. Mentre cercava di aprire la porta, sentì un leggero odore di caffè bruciato e voltandosi vide il distributore di caffè, aveva dimenticato fosse lì, e per una buona ragione. Quell'aggeggio faceva il caffè più schifoso dell'ospedale, ma ne aveva davvero bisogno. 'Tanto peggio di così non può andare' pensò.
    Inserì la monetina nella macchina e aspettò che quel disgustoso liquido nero riempisse il bicchiere mentre tamburellava con le dita sul distributore.
    Prima di portarlo alle labbra arricciò il naso e il viso si distorse completamente quando se lo tirò giù alla goccia.
    Che merda di mattina, esclamò.
    Appallottolò il bicchiere nel palmo della mano e lo scaraventò nel cesto degli scarti lì vicino.
    Entrò nel Mourge chiudendosi dentro. Premendo l'interruttore le luci si accesero in sequenza illuminando la sala con la solita luce fredda. Fece un lungo sospiro tenendosi la testa con le mani cercando di dimenticare la notte precedente.
    Si diresse alla scrivania e chiamò il solito addetto alle prove che sarebbe arrivato di li a poco, quindi non perse tempo e si infilò il camice appuntandosi i gradi di capitano sul colletto.
    Aveva una gran voglia di fumare dopo che il caffè gli aveva rovinato il palato, sarebbe stato un modo per rendere la giornata migliore.
    Le prove sugli omicidi su cui lavorava erano arrivate e mandò via l'addetto, dopo aver firmato il consueto modulo di cessione delle prove, dicendogli che non avrebbe voluto essere disturbato per diverse ore, ma di chiamarlo per qualunque motivo.
    Dopo che l'addetto lasciò la camera mortuaria, Lorenzo si chiuse dentro.
    Infilò i guanti in lattice e sistemò le prove l'una accanto all'altra sul tavolo metallico.
    Quando guardò i resti della piccola perduta, la carotide cominciò a pulsare velocemente mentre la rabbia cominciava ad assalirlo. Provò un odio istintivo verso quelle creatura, come se fosse lei il colpevole della morte di Alessio, ma sapeva benissimo che era una vittima tanto quanto Alessio. Forse magari tra questi omicidi c'era una connessione con Alessio che non aveva colto; non rimaneva altro che scoprirlo. Ma più di ogni altra cosa voleva sincerarsi che i fantasmi delle vittime non l'avessero ingannato. Quello che aveva scoperto circa la morte di Alessio l'aveva messo nella condizione di dubitare di tutto e non voleva essere giocato in maniera così subdola, soprattutto quando aveva dato la sua disponibilità per vendicarli. La vendetta...
    Serrò la mascella e fissò i resti davanti a lui e dopo un respiro, cominciò a sussurrare nel segreto linguaggio di Atlantide.

    Sguardo dell'Autopsia --->Odore del Tristo Mietitore: Formula = Intelligenza + Medicina + Morte + Alta Parlata - 3 = 3+4+3+2-3= 9

    A) Federico Scibilia (Licantropo):
    2016-04-09
    23:42:54 Flag of: Italy flickering monkey 2 3 4 5 5 6 6 9 9 Odore del Tristo Mietitore (9d10)---> 2 successi

    B) Piccola Perduta:
    2016-04-09
    23:44:54 Flag of: Italy flickering monkey 6 (1d10)
    2016-04-09
    23:44:46 Flag of: Italy flickering monkey 1 2 4 6 6 6 6 9 10 Odore del Tristo Mietitore (9d10)---> 2 successi

    C) Marco Baltrame (Licantropo):
    2016-04-09
    23:47:49 Flag of: Italy flickering monkey 2 3 4 4 5 7 8 8 9 Odore del Tristo Mietitore (9d10)---> 3 successi

    D) Vampiro:
    2016-04-09
    23:51:39 Flag of: Italy flickering monkey 1 2 3 4 4 5 6 6 9 Odore del Tristo Mietitore (9d10)---> 1 successo

    E) Vampira (la Sorella):

    2016-04-09
    23:52:46 Flag of: Italy flickering monkey 2 2 2 3 4 7 8 9 9 Odore del Tristo Mietitore (9d10)---> 3 successi


    Edited by Lorenzo Ellas Sansoni - 16/4/2016, 09:57
     
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    trave portante del gioco

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    Hai già visto gli attimi immediatamente precedenti alla morte per ciascuno di loro, in qualche caso hai visto anche l'assassino, o almeno una parte...
    dei vampiri non hai resti, per loro devi procedere per analogia...


    osservando e confrontando i resti di tutti e tre quelli che hai (lue licantropi e una perduta) vedi sia segni di qualcosa che assomiglia a dei denti sia di rottura stile "ramo verde" delle ossa, laddove hai le ossa o qualcosa che ne faccia le veci.

    L'im pressione che ne hai è di qualcosa che abbia preso stritolando e abbia poi divorato gli esseri...
     
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101 replies since 14/12/2015, 14:41   877 views
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