Novara di tenebra

Posts written by Havidian Dostyan

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    Guardò Thomas allontanarsi e quando lo vide sparire oltre la porta si allontanò da Giulia e accese nervosamente un'altra sigaretta. Dovette provarci diverse volte, perchè le mani gli tramavano e l'accendino sembrava ballare tra le dita.
    Perdonami, ma voglio essere completamente franco nei tuoi confronti...
    Si arrestò bruscamente, le mani tramavano e lui era in preda all'angoscia. Ti prego solo di non interrompermi fino alla fine e ti chiedo scusa fin da ora se dirò cose che ti feriranno... Involontariamente fece un profondo respiro, memoria delle vestigia umane e continuò a parlare cercando di mantenere un tono di voce contenuto e fluido.
    Perchè io? Voglio dire perchè mi hai scelto? Sono combattuto, delle volte mi sembra aver ricevuto una benedizione, altre invece una maledizione senza fine. Mi sembra di essere finito in una fossa di serpenti velenosi pronti a colpirti e ucciderti al minino movimento. Delle volte mi sento potente come un dio, ubriaco di questo Dono Oscuro altre volte mi sembra una condanna. La bestia, il sangue, la sete. Andare a dormire poco prima dell'alba in risposta a chissà quale strano antico istinto predatore.
    Le parole fuoriuscivano veloci e concitate, cariche di passione e di malessere, mentre percorreva la stanza da un lato all'altro a grandi passi, rivolgendo pochi sguardi a Giulia. Poi continuò a parlare come un fiume in piena che aveva rotto gli argini.
    Non ti sto dando alcuna colpa, che sia chiaro, anche se onestamente non saprei se darti una certa responsabilità e sgravarmi di questo peso oppure condannare me stesso. Fece una pausa mentre aspirò lungamente la sigaretta: ho solo paura, ho una fottuta paura. Ecco perchè ho mandato via Thomas, perchè ho paura che mi veda debole e pieno di incertezze. Da quello che ho compreso sulla nostra natura di Dannati è che non puoi mostrare paura e debolezza. Capisci? Ho sofferto tanto la solitudine quando i miei genitori sono morti e le cose non sono cambiate nemmeno dopo. Fece una pausa e guardò Giulia negli occhi, ma non riuscì a trattenere la compostezza che avrebbe voluto, così due lacrime rosso cremisi rigarano il suo volto. Continuò a parlare serrando la mascella incurante di essersi completamente aperto, e ora sfogava tutta la sua insicurezza, tergendosi con la mano le lacrime.
    Anche dopo la morte del mio maestro Totenberg sono stato cacciato dalla sua casa come se fossi stato un ladro, una persona meschina e cattiva, che l'avrebbe convinto in modo subdolo e lascivo a lasciarmi il suo violino. Ho impiegato molto tempo ad abituarmi all'idea di non possedere nulla, se non il presente. Non avevo soldi, cibo, amici ma solo un violino che se solo avessi voluto avrei potuto vendere e ora vivrei di rendita stando comodamente a gambe incrociate su un'amaca mentre bevo succo di cocco. Ma venderlo sarebbe stato l'equivalente di vendere la mia stessa anima, se ancora ne ho una.
    Ora mi trovo risvegliato in questa nuova vita...di eterna notte. E ho paura. Ho paura che questa immortalità possa finire da un momento all'altro, in cenere come questa sigaretta. Prese la sigarette tra l'indice e il pollice e la mostrò a Giulia, mentre della cenere cadeva senza suono sul pavimento.
    Ho paura di un tuo abbandono, ho paura delle lusinghe di Costantino. Perchè mai dovrei essere interessante a una creatura che ha 1700 anni. Cosa mai potrei offrire? Ho paura di essere solo un piacevole e fugace sollazzo nella tua eternità. Quelle parole furono autentiche pugnalate, ma si era promesso di dirle tutto ciò che provava, tutta la verità.
    Si avvicinò a Giulia e guardandola negli occhi disse: non ho la minima idea su come funzioni una mente che ha cavalcato i secoli.
    La sua voce era tesa come le corde del suo violino, ma continuò a parlare con un tono deciso e senza tentennamenti.
    Dopo essere stato alla corte di Costantino ho percepito una strana sensazione, che in certo senso ha cambiato il mio modo divedere le cose. Forse è perchè avverto ancora i resti delle mie vestigia umane?.
    Non sapeva come esprimere il concetto e si toccò le labbra con le punte delle dita prendendosi del tempo per afferrare il concetto ed esprimerlo in modo coerente.
    Mi sento come un serpente che striscia silenzioso nel giardino dell'Eden. Ecco si. Un predatore, no anzi...il predatore. Ho avuto modo di parlare, seppure scambiando brevi e stupidi convenevoli, con diversi vampiri del Principato di Trevirti, e ho avuto l'impressione che noi vampiri fossimo destinati a essere, in un modo o nell'altro, predatori solitari, gelosi del loro territorio. Che cercano di tanto in tanto la compagnia dei loro simili nella stessa misura in cui una pantera ne cerca un'altra nella giungla. La solitudine Giulia.
    Ho visto vampiri che erano letteralmente schiavi di altri, perchè una volta per potenza inferiore, altre perchè rivestivano un ruolo sociale inferiore, insomma mi pare di aver capito che essere un vampiro è come vivere una eterna schiavitù sotto il giogo di un'altro. E' così che devo vivere la mia eternità? Come tuo schiavo? Perchè se io e te siamo eterni, la nostra distanza non si colmerà mai.
    Perchè mi ha scelto Giulia?

    Finì di parlare fissando la vampira negli occhi, ma le ultime parole fecero molta fatica ad uscire. Forse l'aveva ferita, ma non era di certo sua intenzione.
    Grazie per avermi permesso di parlare liberamente ora puoi anche distruggermi.Chiuse gli occhi e chinò il capo

    Edited by Havidian Dostyan - 22/4/2016, 12:33
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    Rimase affascinato quando Giulia definì in un certo senso il concetto di immortalità. Vivere a più livelli pensò assorto, ma non riuscì a cogliere la lungimiranza di quelle parole, percepiva ancora il mondo con gli occhi miopi di un mortale.
    Mi rimetto nelle Vostre sapienti mani. disse inclinando di poco la testa. Alcune volte gli veniva spontaneo mostrare un senso di estremo rispetto verso Giulia, il suo Creatore. Colei che l'aveva reso immortale.
    Mi rendo conto di essere, come lo definite voi? Ah si, un Neonato...ma non finì la frase e piegò gli occhi verso il basso e fu oppresso da alcuni torbidi pensieri e rimase così per qualche istante mentre cercava di trovare le parole giuste e in fine parlò.
    Thomas, perdona la mia mancanza di rispetto, ma se non è troppo disturbo per te o se qui avete finito vorrei parlare di alcune questioni con il mio Creatore. Scelse di proposito di non chiamarla per nome. Voleva che la sua richiesta fosse caricata di autentica formalità e impellenza. Non poteva più attendere, voleva sapere il perchè. Sapeva che mancava ancora un'ora prima che il sole ammantasse la città con i suoi raggi ora letali, ma percepiva, non esattamente come, che era il momento giusto per parlare con Giulia.
    In caso contrario vi chiedo scusa, per la mia sfacciataggine, di aver preteso una simile richiesta. Fece un passo in avanti verso i due vampiri pronto alle conseguenze di qualunque esito avessero deciso.
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    Prima di rispondere, Havidian emise una nuvola di fumo e la guardò allargarsi verso il soffitto. Poi guardò Giulia inchiodandola con lo sguardo, ma non c'era traccia di accusa o risentimento.
    Per uno come me, un figlio della strada, cambiare un tetto notte dopo notte era all'ordine del giorno. Anche avere del cibo sotto i denti non era scontato. Anzi...finì di parlare guardando il fumo che si disperdeva.
    Capire al volo questi meccanismi è stato vitale. Capire chi comanda, cosa dire ma soprattutto quando dirlo, si trattava di sopravvivenza. E' un po quello che succede fra bande rivali che si spartiscono il quartiere mantenendo gli affari separati e all'occorrenza fare fronte comune.
    Era la prima volta che Havidian parlava così apertamente della sua vita di strada fatta di stenti e rinunce. Lo si vedeva spesso sorridere, il tipico ragazzo che addenta, letteralmente, la vita. Difficile pensare che potesse aver vissuto tali vicissitudini.
    Ma...ehi! Esclamò come folgorato. Che significa quando dici, serviranno, muovendo le dita in aria disegnando delle virgolette.
    Ci stiamo trasferendo? Attese la risposta con un sopracciglio alzato.
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    Uhm...annuì con la testa, celando la strana oppressione che l'aveva attanagliato sulla natura della sua immortalità.
    Cosa impedisce di stringere un'alleanza con i mannari? Guardò entrambi negli occhi e riprese a parlare con tono innocente: quello che voglio dire è che potreste dividere il territorio con loro. Questo vi garantirebbe di controllare in modo diretto che indirettamente il territorio. Insomma mi pare di capire che questo territorio di confine potrebbe essere rivendicato da un estraneo per una posizione di controllo vacante, quindi quale migliore soluzione quella di prendere due piccioni con una fava? Un territorio per i mannari che vi aiuterebbero a mantenere sicuri i confini con un trattato di pace ferreo e duraturo da brandire in qualunque momento verso una minaccia che potrebbe incombere da qualunque lato. Insomma, un modo per comprare la loro lealtà. Tutto ha un prezzo, lo so bene disse con un fredda sorriso allargando le braccia, mentre voi di concerto potreste addentrarvi ancora più in profondità negli ingranaggi sociali di quel territorio, praticamente indisturbati. Insomma anticipare le mosse...
    Parlò d' stinto ma con lucidità e fermezza e non si vergognò affatto delle sue parole. Non aveva nulla da recriminare contro i Mannari o verso le altre strane creature soprannaturali. Lui era diverso, come erano diversi tutti gli altri, ma erano tutti mostri agli occhi degli umani.
    E' come giocare a scacchi, muovendo un pezzo importante ma sacrificandolo per avere un vantaggio posizionale sulla scacchiera, anticipando così le mosse dell'avversario.
    Aveva voglia di un'altra sigaretta, sicuro che non averebbero prestato ascolto alle sue parole. Che ne poteva sapere lui, uno appena nato nella notte eterna, di queste cose? Sorrise riempendosi i polmoni di fumo.

    Edited by Havidian Dostyan - 20/4/2016, 16:14
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    Guardò Giulia con attenzione. Chissà cosa si celava davvero dietro a quelle parole che rimandavano a sensazioni di sollievo e speranza, pensò Havidian mentre ritornava a fissare il lento disfacimento della sigaretta.
    "Più di 1700 anni, che meraviglia...". Continuò a pensare completamente assorto mentre Giulia gli parlava. "Chissà quante cose avrà imparato, vissuto, quanti amori tra quelle lenzuola di seta, quante vite...gli imperi crollavano l'uno dopo l'altro mentre lui avanzava lento tra i secoli. Invece Giulia? Non gli ho mai chiesto quanti anni avesse. E il suo sire? Ancora più vecchio? Mio Dio..."
    Sconcertato nel notare che questi esseri avessero una sorta di coscienza e conoscenza continuativa di un modo sepolto dalle sabbie del tempo. Nessun libro antico o ritrovamento archeologico, paragonato magari alla magnifica scoperta del sarcofago di Tutankmon, poteva competere con le loro storie. Loro le avevano vissute sulla loro pelle ora immutabile e immortale.
    "Quindi l'imperatore Costantino amava "giocare" con la sua identità!?"
    Per un momento fu turbato all'idea di Costantino che nascondeva il suo volto tra la folla per seguirlo e magari durante il soggiorno a Treviri ci aveva anche parlato. Senso dell'umorismo o solo noia dei secoli?
    E il pensiero che qualcuno come Costantino potesse fargli una corte spietata nutriva il suo ego, come un neonato quando si aggrappa stringendo il seno della madre, e gli avrebbe fatto battere forte il cuore, se ancora fosse vivo.
    "E...Giulia, ne era gelosa?" pensò affascinato.
    Havidian ancora perso nel fiume dei suoi pensieri si avvicinò al tavolo e guardò le mappe. Acconsentiva con il capo alle varie spiegazioni che Giulia forniva sulla città, sull'Elysium e sulle altre creature soprannaturali che vi vivano. Poi parlò: non credo di aver sviluppato una vista abbastanza potente da poter identificare le varie creature. Ma credo che non mi mancherà il tempo...
    Rimase stupefatto da come i vampiri erano penetrati nel tessuto sociale degli umani, ottenendo diversi vantaggi. Vantaggi che andavano dalla politica, all'economia, alla giustizia fino a finire agli ospedali per una scorta di nutrimento. Avevano pensato proprio a tutto.
    Rientrando vi ho sentito parlare di un certo VCO...cos'è? Chiese timidamente. Sono solo curioso, disse alzando le spalle, voglio solo sapere come fare per sopravvivere più a lungo possibile senza pestare i piedi a nessuno, o almeno, fino a quel momento indicando con il dito la zona del centro mentre il suo sguardo andava a posarsi sulla sigaretta ormai spenta.

    Edited by Havidian Dostyan - 16/4/2016, 22:47
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    A) Prontezza + Empatia = 3+3+1 (specializzazione in Emozioni)
    Havidian vorrebbe scoprire quale emozione/i si cela dietro la frase: Insomma, L'Augustus ti ha fatto un'ottima impressione. Bene, mi fa piacere....
    2016-04-12
    21:46:54 Flag of: Italy radioactive unicorn 1 Emozioni (1d10)
    2016-04-12
    21:46:36 Flag of: Italy radioactive unicorn 5 5 6 7 8 9 10 Emozioni (7d10)
    Successo

    B) Se invece Giulia cerca di celare le sue vere emozioni c'è un tiro contrapposto di Prontezza + Sotterfugio + Equipaggiamento di quella persona: qui credo di non avere chance...ma...
    Prontezza + Sotterfugio = 3+1 = 4
    2016-04-12
    21:50:30 Flag of: Italy radioactive unicorn 3 6 7 7 Emozioni Celate (4d10)
    Fallimento
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    In tal caso, allargò un sorriso e si sedette sul divanetto lì accanto.
    Si passò un dito sulla fronte, poi si sporse in avanti con le mani incrociate guardando Giulia e Thomas caricando quei momenti di attesa, poi parlò raggiante: E' stato favoloso!
    Si sistemò meglio sul divano appoggiandosi allo schienale e si accese una sigaretta aspirando lentamente. Poi la girò verso il volto e i suoi occhi si strinsero a una fessura. La luce era insopportabile, e la sua Bestia si mosse disturbata, ma sapere che poteva fumare un'intera stecca senza che i suoi polmoni ne risentissero valeva quel fastidio. Una nuvola di fumo aleggiò nell'aria.
    Lui è una persona strepitosa, si intendo Costantino, cioè Augustus. Sapere che è quel Costantino...non terminò la frase mentre gli occhi e la mente ritornavano a quella serata.
    Capite, ha più di mille anni?! Ha regnato sulla mia terra. Continuava a parlare con aria sognante. Ha un aspetto regale, il re della Nuova Roma, solo però, rimase in sospeso con la mano che si massaggiava la fronte, non capisco come mai sia venuto a regnare a Trier, in Germania. Perchè non è rimasto a Istambul? Ha fondato Costantinopoli in seguito ad una epifania...In Hoc Signo Vincis. Ha creato la basilica di Hagia Sophia per rivaleggiare con quella di San Pietro a Roma. Insomma, allargò le braccia incredulo e poi continuò, ha lottato tanto per averla e ora...l'ha abbandonata?
    Comunque sia, ho eseguito diversi concerti in posti diversi della città, un successo dopo l'altro, affermò con aria di sufficienza, ma con evidente soddisfazione. Avrei preferito avere un compenso ma non ho visto nemmeno una banconota da cinque euro.
    Ma se devo essere onesto sono stato ricompensato a dovere. Potevo nutrirmi dove e quando volevo. Avevo un'ampia scelta di giovani ragazzi attraenti su cui affondare i miei canini.

    In più, cazzo...ho conosciuto Costantino. Avrei voluto parlargli e farmi raccontare tutto, ma era irraggiungibile. Come avrei voluto nascere in quell'epoca. Vedere Costantinopoli all'apice della sua grandezza. Chiuse gli occhi e continuò a parlare, sentire i profumi dei mille incensi del Grande Bazar lungo la Mese Centrale, o lo sfarzo del Palazzo Imperiale. Come rimanere indifferenti a tutto ciò...impossibile.
    Insomma ragazzi, è stata un'esperienza magnifica.
    Appoggiò la sigaretta sul bordo del posacenere e la guardò consumarsi. Gli occhi fissi sulla cenere rovente che cadeva senza fare rumore.

    Edited by Havidian Dostyan - 11/4/2016, 23:22
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    Entrò in casa con circa quarantacinque minuti di ritardo. Se fosse stato ancora umano sarebbe andato in iperventilazione per lo sforzo eccessivo, invece aprì la porta come se fosse rientrato dopo una piacevole passeggiata.

    Se ti va potresti mandarmi una foto della casa di Giulia, giusto per avere un'idea. :D


    Nel salone poco dopo l'ingresso poggiò il suo stradivari e solo allora si occorse che il suo cellulare vibrava. Aveva ricevuto un messaggio ed era di Giulia.
    Si aveva fatto tardi, ma Marco era stata la conclusione perfetta per quella serata dal profumo così antico. Si sentiva più potente che mai, percepiva ancora il formicolio dal sangue caldo del ragazzo che gli circolava nel corpo. Ah che sensazione sublime e potente attingere alla vita.
    Avanzava lentamente e tese l'orecchio per capire dove potesse essere Giulia.

    Ascoltare: Prontezza + Autocontrollo + 2 + Sensi Acuti (Auspex, nessun tiro previsto, tocca al Narratore tenerne conto)= 5
    2016-04-09
    21:32:01 Flag of: Italy flickering monkey 3 4 6 10 10 Ascoltare (5d10)
    2016-04-09
    21:32:15 Flag of: Italy flickering monkey 3 10 Ascoltare (2d10)
    2016-04-09
    21:32:24 Flag of: Italy flickering monkey 8 Ascoltare (1d10)
    2016-04-09
    22:47:30 Flag of: Italy flickering monkey 1 4 Ascoltare (2d10) ----> questi sono i due dadi in più del pregio Orecchio Assoluto, avevo dimenticato di tirare.
    4 successi

    Prontezza + Investigare= 4 (per riconoscere voci)

    2016-04-09
    22:44:14 Flag of: Italy flickering monkey 1 1 2 8 Riconoscere Voci (4d10)

    1 successo


    Riuscì a sentire dei brusii provenienti da una stanza dall'altra parte della casa e andò in quella direzione. Avvicinandosi si accorse che Giulia non era da sola, la seconda voce sembrava quella di Thomas.
    Non ci pensò minimamente a provare ad ascoltare di nascosto la conversazione ma avanzò cercando di fare più rumore possibile per annunciare la sua presenza.
    Sera nottambuli, disse con aria serafica.
    Vedo che siete impegnati, indicando il tavolo con il dito. Non voglio disturbarvi, vi aspetterò giù di sotto per un po, poi credo di andare a dormire.

    Edited by Havidian Dostyan - 9/4/2016, 22:48
  9. .
    Si avviò a raggiungere il ragazzo mentre salutava con una mano alzata i vampiri dietro di lui.
    Come gli era familiare quel suono, quel ticchettio costante e pieno di vita. Avvertiva i battiti del cuore del ragazzo che aumentavano in frequenza mentre il viso si imporporava. Che richiamo irresistibile.
    Dal momento in cui venne battezzato sulle note del Requiem, Havidian si accorse fin da subito, forse perchè da mortale aveva un orecchio molto sensibile e ora come vampiro questa percezione gli si era acuita, che ogni umano avevo un proprio e inconfondibile battito cardiaco, come se fosse un'impronta digitale. Havidian comunque non fece nulla per calmare quel muscolo dotato di vita propria.
    Ma aveva promesso a se stesso di non commettere più errori, e a pochi passi prima di raggiungere il ragazzo richiamò la propria Vitae ad affluire in superficie. Fu investito da un piacevole torpore che quasi gli vennero i brividi. La sua pelle ora assumeva, come fosse opera di uno stano Trucco Oscuro, il tipico rossore caldo degli umani.

    Spendo 1 Punto Sangue per attivare il Rossore della Vita


    'Ciao' disse Havidian sfoggiando un bianco sorriso. 'Ciao...' rispose il ragazzo che finì deglutendo confuso.
    Havidian gli passò un braccio attorno alla spalla, e ora il cuore del ragazzo suonava come un tamburo di guerra. Havidian sorrise malizioso, e quanto amava quell'innocente imbarazzo. Si allontanò di un passo e guardandolo negli occhi gli sussurrò mellifluo: 'dove mi porti? Andiamo verso il Casablanca, oppure mi offri da bere...da te?' I suoi occhi di ghiaccio si allungarono sprigionando il loro fascino magnetico. Ormai era suo. La preda non aveva più scampo.
    'Andiamo a casa mia, non è molto lontana da qui...' balbettò il ragazzo prendendo quasi coraggio.
    'Ma che maleducato che sono' disse Havidian spezzando l'imbarazzo. 'Mi chiamo Dian' porgendogli la mano. Il ragazzo si destò da una specie di trans, si era perso in quelli occhi così inumani, insondabili. 'Io..sono Marco' disse restituendo la stretta di mano.
    Camminarono per circa duecento metri, svoltando in diversi vicoli, parlando del più e del meno. E questa volta Havidian cercò di mettere a suo agio la sua nuova conquista.
    Appena varcata la soglia di casa, Havidian lo prese a se e lo baciò intensamente. Marco ricambiò con vigore quel bacio inatteso mentre le loro lingue si torcevano come serpenti. Arrivarono in camera da letto che erano già nudi.
    Le mani di Havidian studiavano quel corpo che fremeva di desiderio, i muscoli tesi come le corde del suo violino, corde che erano pronte a suonare. Cominciò a baciarlo più lentamente mentre scivolava con la lingua sui suoi capezzoli, leccandone l'aureola. Un gemito di piacere, mentre il corpo di Marco si contorceva sotto di lui.

    Spendo 1 Punto Sangue per attivare le funzioni fisiologiche


    Quasi al culmine del piacere Havidian inarcò la schiena e con la mano prese il volto di Marco voltandolo di lato. Nella sua testa senti un ruggito, un ruggito atavico. La sua Bestia ora si dimenava impazzita, graffiando e urlando. I canini di Havidian si allungarono e si fiondò sul collo del ragazzo in preda al delirio del piacere. I canini perforarono la pelle bagnata di sudore, e il sangue cominciò a ruscellare nella sua gola. Caldo, denso, con il suo tipico sapore ferroso. La lingua lavorava velocemente premendo sui fori aumentando il flusso di sangue. Come cantava ora la sua Bestia, finalmente il dazio era stato pagato. Havidian inarcò ancora la schiena premendo vigorosamente sul corpo di Marco che delirò nell'estasi del Bacio.
    Che dolcezza infinita era quel nettare caldo che si diffondeva lento nel suo corpo di vampiro. Il sangue di una uomo in preda all'orgasmo aveva un sapore sublime. Havidian questo lo sapeva bene, l'aveva imparato. Al contrario il sangue preso da umani in preda alla paura e all'angoscia si arricchiva di sapori forti e amari. Che gusto c'era nel succhiare la vita se questa aveva un sapore disgustosamente amaro. Che schifo di vita eterna sarebbe stata?
    Ma aveva imparato anche un'altra lezione. Non c'era piacere sulla terra, negli inferi o nel paradiso, perfino nella sua musica che potesse essere paragonato al piacere mentre si nutriva. Era un piacere straziante. Era un piacere potente. Una verità incontrovertibile. Una eterna sofferenza, una eterna dipendenza. Era meglio del sesso.

    Prelevo 2 Punti Sangue, ritornando al massimo, mentre Marco si prende 2 ferite letali
    Non eseguo alcun tiro di Frenesia, perchè Havidian non era in una situazione di Fame. Si stava solo nutrendo normalmente.


    Havidian leccò con la lingua le due ferite aperte sul collo, e ancora per un Trucco Oscuro, quelle ferite scomparvero.
    Si ritrovarono accanto nel letto, testa a testa, mentre Marco versava in uno stato tra il tramortito, confuso, deliziato, innamorato. 'Wow...dio, ma tu chi sei veramente?' disse il ragazzo con affanno. 'Sono solo Dian, un povero violinista che hai conosciuto circa due ore fa...' rispose il vampiro sorridendo. Poi Havidian si allarmò. Come due ore? Che ore sono? Cazzò pensò, tra un ora e mezza è l'alba. Merda!!!
    '' Dian cosa succede?disse il ragazzo confuso e debilitato, toccandosi con la mano il collo.
    'E' tardi, devo proprio andare...mi spiace, davvero! Sarei rimasto, ma non posso.' disse velocemente in preda al panico, mentre con rapidità cercava correndo prima l'intimo sotto le lenzuola, poi in corridoio tutto il resto.
    'Mi lasci così? Io voglio rivederti...almeno prenditi il mio numero di cellulare' la voce di Marco si era ridotta a un sussurro.
    'Fidati non è il caso, è meglio così.
    Prese finalmente il suo violino e lasciò Marco con un bacio.
    'Ti cercherò io, so dove abiti', strizzò l'occhio, mentre Marco rimase nel letto attonito.
    Povero Marco, tra le sue mani scivolava via forse la creatura più bella che avrebbe mai visto in tutta la sua vita.
    Sulla porta, Havidian prese il cellulare dalla tasca e scrisse un messaggio a Giulia: sto arrivando.
    Si precipitò correndo in strada verso il rifugio.

    Edited by Havidian Dostyan - 4/4/2016, 10:38
  10. .
    Quanto era vero! Abituarsi a questa nuova esistenza era davvero estenuante. Era vero che si sentiva potente, capace, se solo avesse voluto, di fracassare il cranio di un uomo come se stesse spremendo un grappolo d'uva, ma essere un Dannato, un Figlio della Notte portava con se enormi conseguenze. Era il prezzo che pagò, voluto o meno, per essere Immortale.
    Hai ragione, sono stato superficiale disse con fermezza, capendo le allusioni a cui Giulia si stava riferendo. Lui, un figlio del mondo, non poteva permettersi queste leggerezze. La legge della strada era stata dura e spietata con lui. Ma diventare un vampiro era stato come avere i postumi di una sbornia suggendo il nettare degli dei. Aveva avuto tutto. Eterna bellezza, vita eterna, eterno piacere. Tutto era eterno, fino a poco fa. Chi avrebbe mantenuto compostezza o saggezza difronte a un simile cambiamento? Alle ammonizioni di Giulia capì che la sua immortalità era tale fino a prova contraria. Avrebbe sicuramente chiesto spiegazioni in merito in un'altra occasione al suo Creatore. Non poteva permettersi lo stesso errore.
    Non commetterò più lo stesso errore dando voce al suo pensiero guardando entrambi dopo aver ricambiato il suo abbraccio.
    Un gesto inconsueto da parte di Giulia. Sempre composta, perfetta in ogni contesto, in ogni azione in ogni parola. Eppure si era lasciata andare a quel gesto...così umano, così caldo. Un mistero che lo attraeva...
    Quando Giulia richiamò la sua attenzione verso il ragazzo la Bestia cominciò a uggiolare con un eco lontano e Havidian in risposta, serrò le labbra assottigliando gli occhi.
    Non ho particolarmente sete...ma vorrei assentarmi per qualche ora...
    Se fosse stato umano le sue guance avrebbero assunto il colore dell'imbarazzo, ma non osò dire la verità.
    Incalzò velocemente per cavarsi dal disagio di quella situazione. Allontanandomi assieme a lui correrei ugualmente lo stesso rischio? Giuro di chiamarti e rientrare due ore prima dell'alba, continuò facendo appello a tutta la sua paradisiaca sfacciataggine.
    E non preoccuparti per lui, indicando il ragazzo con la testa, so cosa fare per passare come un umano. finì la sua arringa strizzando un occhio.

    a) Quando ho giocato il gioco di sguardi con il ragazzo non avevo tenuto conto che i miei Punti Sangue fossero tutti pieni. Volevo giocarmi la sete. Quindi per riparare all'errore e per correttezza ora sta giocando il suo Vizio: Lussuria. Considera anche, che attiverò il Rossore della Vita (1 Punto Sangue) + 1 Punto Sangue per attivare le mie funzioni fisiologiche, così perdo due punti sangue ma ne guadagno due dal ragazzo. Insomma con la prossima giocata sistemo tutto. Scusami.

    b) Credo sia davvero inutile fare tiri su Sotterfugio contro Giulia, quindi ti ho giocato il tutto narrando.


    Edited by Havidian Dostyan - 3/4/2016, 02:17
  11. .
    Questa sezione nasce con l'intento di provare a introdurre nel gioco, aspetti e regole delle varie "razze" della Seconda Edizione laddove è possibile con il preciso scopo di migliorarne non solo l'aspetto regolistico, ma soprattutto quello narrativo cercando ovviamente di non portare in collisione l'intero sistema.
    Questo post verrà modificato in seguito a nuove aggiunte e ovviamente sono graditi commenti, proposte e domande.

    VAMPIRI



    Sensi Vampirici

    I Fratelli esistono nelle tenebre. Non solo possono vedere meglio degli esseri umani nel buio, ma gli altri sensi si acuiscono per facilitare le loro esigenze da predatori.
    I Vampiri non subiscono le normali penalità di visione dovute all'oscurità, che possono comunque compensare con l'udito. Nel buio più completo, subiscono solo un -2 sui tiri che richiedono la vista. Se sono presenti tracce di sangue, anche se essiccato o nascosto (in un tappeto, per esempio), riescono a vederlo immediatamente anche in piccole quantità. L'udito, come la vista, viene migliorato. I Vampiri possono sentire i battiti cardiaci fino a tre metri per ogni punto di Potenza del Sangue. Dall'Abbraccio, il senso dell'olfatto di un vampiro entra in sintonia con l'odore del sangue. Un vampiro può sentire l'odore e quindi la presenza di sangue da una decina di metri per punto di Potenza del Sangue senza effettuare alcun tiro. Moltiplicate questa distanza per i punti di Auspex. Se ha assaporato del sangue di un particolare umano, il vampiro può aggiungere il valore di Potenza del Sangue su eventuali tiri per rintracciarlo dal profumo. Il sangue dei Fratelli non offre questo vantaggio, dal momento che è per lo più vecchio e morto, e il suo odore è una miscela di tutte le recenti vittime del vampiro.
    Se uno di questi sensi viene attivato, aggiungere la Potenza del Sangue del vampiro, su eventuali tiri per rilevare, persone nascoste o particolari, dalle tracce di sangue.
    [Vampire: the Requiem 2th Edition, pag 90-91]

    Guarigione

    Il sangue dei Fratelli costringe un vampiro a ritornare allo stato del suo Abbraccio. I capelli e le unghie ricrescono quando dormono. Ma soprattutto, la Vitae può costringere il corpo ferito a ricostruirsi, riparando ossa e tutta la carne lacerata, in pochi secondi. In casi drammatici, gli arti mozzati rigenerano o anche semplicemente vengono ricollegati (se il vampiro è in grado di guarire l'intero danno in un turno).
    Un punto di Vitae guarisce due punti di danno contundente, o un punto di danno letale. Una singola ferita aggravata richiede invece cinque punti Vitae e dormire per un intero giorno. Il danno aggravato è l'unico tipo di ferita che lascia una cicatrice sul Fratello. Viene visualizzata la cicatrice naturale, a differenza del danno iniziale (Nella prima edizione invece, è il vampiro che decide se lasciare evidente la cicatrice spendendo un punto Volontà).
    [Da notare che la meccanica per il ripristino di un arto mozzato, non viene menzionata nel manuale base della prima edizione.
    Vampire: the Requiem 2th Edition, pag 91]

    Edited by Havidian Dostyan - 1/4/2016, 14:50
  12. .
    Havidian Dostyan -----> Jesus Navas
  13. .
    Vide Giulia e Thomas con un'aria sognante, fermi proprio davanti a lui. Fece un sorriso ad entrambi mentre riponeva delicatamente il suo violino, insieme ad una manciata di banconote, nell'apposita custodia. Nell'immediata vicinanza si percepiva ancora l'odore di pece sfregata contro le corde ancora calde del violino.
    Da lontano, come un eco, si sentivano delle mani che applaudivano, mentre le finestre ancora illuminate tornavano ora nell'ombra della notte.
    Sera Thomas, Sera Giulia. Voltandosi vide un giovane e attraente ragazzo che fece un lieve cenno con il capo e Havidian ricambiò questo tacito consenso con un accenno di un sorriso. Con la coda dell'occhio lo seguiva che si allontanava dal gruppetto che si era appena formato accanto a lui. A intervalli regolari il giovane ragazzo voltava il capo speranzoso verso Havidian . Nonostante la distanza e la poca luce, Havidian riusciva a scorgere la vena che pulsava a ritmo sostenuto lungo il collo del ragazzo. E che profumo...socchiuse gli occhi.
    Lo so, disse rivolgendosi a Giulia, convinto che potesse leggere ogni espressione presente sul suo viso, avrei dovuto contattarti al mio arrivo qui in città, ma sono stato rapito da questa strana notte e dai suoi ricordi.
    Continuava indicando con la mano il violino. Il resto è venuto da se. Aveva un espressione risentita. In effetti ci aveva pensato a contattare Giulia, ma quella dolce brezza che serpeggiava tra i vicoli l'aveva colto alla sprovvista, letteralmente.
    Si aggiustò la custodia sulla schiena e attese il rimprovero.

    Edited by Havidian Dostyan - 1/4/2016, 23:09
  14. .
    Era di rientro nella città di Novara. Il suo Sire l'aveva mandato appena fuori città, a Treviri, per incontrare Augustus e portare così gli omaggi del suo Creatore.
    Camminava silenziosamente verso il centro, senza una meta, in direzione della Basilica, e con il naso all'insù ammirava una luna circondata da un alone perlaceo. Non si era del tutto abituato alla sua nuova natura di essere soprannaturale, ma le magie operate dalla notte riuscivano ad ammaliarlo come mai prima d'ora. Era capace di percepire una vastità di colori che al ricordo della sua mortalità pensò di essere cieco. Perfino ora, quell'alone perlaceo che circondava la luna ne poteva cogliere le più impercettibili sfumature d'oro e di indaco. Per non parlare dei suoni...
    Si sentiva sempre eccitato. Potente e bellissimo. Cominciava a pensare a se stesso come il serpente nel giardino dell'Eden. Predatore sensuale, affascinante e letale.
    Addentrandosi tra i tortuosi vicoli in prossimità della Basilica di San Gaudenzio una leggera brezza primaverile lo avvolse portando con se un un profumo lontano, sapeva di gelsomino e vaniglia. La sua mente ora si trovava a vagare lontano, quel profumo gli ricordava la sua terra, l'Armenia, il suo Giardino Selvaggio, così lui amava ricordarla. L'aveva abbandonata all'età di 6 anni.
    Così si fermò e assorto fece scivolare dalla schiena una custodia dalla forma rettangolare. Non badò a chi fosse presente, voleva soltanto dare voce ai suoi pensieri. Poggiata a terra delicatamente la sua custodia, sfilò il violino da diversi strati di velluto dal colore bordeaux. Prese della pece e la sfregò sui crini dell'archetto con perizia maniacale e con l'orecchio teso e il violino incastrato tra il mento e la spalla cominciò ad accordarlo suonando alcune brevi note.
    Guardò ancora la luna e chiuse gli occhi. Quella notte sapeva di antichità, di terra calda e arida, di sabbia dorata sollevata dal vento.
    Cominciò a suonare con un lungo vibrato, sulla quarta corda; un suono che richiamava i Giardini Pensili di Babilonia, l'odore acre dei tappeti persiani, il vento che soffiava tra le sete che cadevano da alti balconi in una notte d'estate. L'odore di incensi profumati.
    Il suono si diffondeva lento e penetrante tra i mattoni delle case del centro di Novara, cullando i sogni dei mortali che dormivano li vicino.

    Suonare il Violino (Prontezza (perchè composizione improvvisata) + Espressività + Specializzazione Violino + Bonus di Equipaggiamento = 13

    2016-03-31
    00:14:45 Flag of: Italy massive otter 1 1 1 2 2 5 5 6 6 6 10 10 10 (13d10)
    2016-03-31
    00:15:10 Flag of: Italy massive otter 1 8 10 (3d10)
    2016-03-31
    00:15:23 Flag of: Italy massive otter 4 (1d10)

    5 Successi = Successo Eccezionale XD


    Il corpo si muoveva sinuoso insieme al suo violino, come quando il serpente cinge la sua preda, mentre le dita fluivano leggere quasi a non toccare le corde. I pochi nottambuli di passaggio rallentavano il passo incantati. A loro, Havidian riservava il suo tipico sguardo accattivante dal colore del ghiaccio.
    Continuò a suonare finchè l'aria non fu satura delle sue note tessendo sogni sensuali dal suo Giardino Selvaggio.

    Edited by Havidian Dostyan - 31/3/2016, 14:48
  15. .
    Siii è fatta!

    va bene master, domani ti posto tutto in definitiva
20 replies since 26/3/2016
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