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"Non vengo spesso in centro, e a ben vedere cosa fanno la sera i novaresi credo che il mio grande affetto per il centro storico sia largamente condiviso..." così pensava Girolamo Macchi, armaiolo novarese da tre generazioni. Ha chiuso il negozio alle sette e di solito si immerge subito nella consultazione del suo computer addentando la prima cosa agguantata dal frigo. Poco importa se si tratta di un prosciutto San Daniele in vaschetta comprato al centro commerciale cittadino a 4 euro oppure i resti del grosso big tasty del mezzogiorno che ancora lo squadravano dalla scatoletta rossa del mc donald... no, questa sera Girolamo si è dato alla pazza gioia ed ha deciso di andare a mangiarsi una pizza in centro.
Bella lì.. una sola pizzeria aperta, una di quelle che ti fa la pizza con la bufala con il formaggio che naviga sul pomodoro... che schifo. Una notte fredda e tersa nelle vie della città accoglie il suo lento ritorno al negozio, lento perchè Girolamo non ha voglia per ora di rientrare. La pizza sta andando ancora su è giù nel suo stomaco e poter ruttare sonoramente in centro città con nessuno che ti ascolta e ti giudica è il massimo. Cosicchè Girolamo sta girovagando per le vie di un centro storico deserto, attraversando portici, cortili, e stradicciole finendo regolarmente per ricapitare all'angolo delle ore, antico punto di incontro romano delle vie principali della città, il cardo ed il decumano. Alè, altro giro altro regalo, un rutto che sa di birra e stretto nelle spalle, con il mento affossato nel suo piumotto imbottito a tre strati e la testa ben intabarrata nella sua cuffia da cacciatore invernale, Macchi riparte per l'ennesima vasca...
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Dopo l'ultimo rutto alle sue spalle una voce carica di ... bah... si sente dire: "Bonjour Finesse!"
Da un portone esce una ragazza:
che lo squadra da capo a piedi per poi continuare: "toh! chi si rivede"
Gli abiti della ragazza sono neri come la notte, solo la sua pelle e la capigliatura bionda splendono nella notte. -
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Macchi squadra con aria incuriosita l'affascinante ragazza, poi le rivolge la parola "Bonsoir semmai, bella signorina, dovrebbe essere una vampira per scambiare in questo modo il giorno e la notte!" le dice ridendo a mezza voce, poi fa tre passi nella sua direzione. "Ci conosciamo?" le chiede stretto nelle spalle . -
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"Oh... ma i vampiri esistono? Beh... comunque... Bonsoir..."
"Qualche mese fa... il mio cane... l'aveva inseguita... ero venuta a riprenderlo... probabilmente non lo ricorda più"
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"caspita... Ora ricordo quella notte. Ero con due amici con i quali mi vedo di tanto in tanto. Ricordo anche molto bene il suo cane... Fuffi se non erro..."
Dice girolamo
"ma senta, piuttosto, e se le proponessi di farmi compagnia per un caffè. Un bar... Uno mi raccomando, non essgeriamo mai in questa città, sia mai... è ancora aperto e magari un bel caffè o una cioccolata calda...."
Girolamo le si avvicina di altri due passi e con molta malizia invita la ragazza ad uscire a bere qualcosa. -
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La ragazza, Giulia, sogghigna... "Non bevo, ma non ho problemi a farle compagnia..." Intanto pensa: "ll priore mi ha detto di NON toccarlo, che non vuole problemi con quel rifiuto della Siepe... uhm , però ho sete... e mi si è offerto... troverò qualcun altro, troverò qualcun altro"
Cercando di non tradire i suoi pensieri e il suo desiderio, gli si affianca e lo guida verso un bar nei pressi della Piazzetta delle erbe, che sa essere aperto.. -
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Macchi si affianca alla bella ragazza appena incontrata; pian piano gli tornano alla mente i fatti occorsi alcuni mesi prima, una notte novarese come tante altre, quando insieme ad alcuni amici avevano indagato per il giornale su di un fatto piuttosto inquietante che... aveva a che fare coi vampiri. Girolamo impallidisce per un attimo, quella ragazza era nella cerchia ristretta, quella del priore... mio dio in che razza di guaio si è andato a cacciare, andare a proporre di bere qualcosa di notte... ad una donna che potrebbe facilmente essere una vampira delle alte cerchie cittadine.
Girolamo, con passo severo e preciso accarezza il giubbottone che ha indosso, e sotto di esso, ben celato nella giacca, il paletto di frassino che porta sempre con sé nella tascona interna del suo gilet da lavoro. Gli da' un po' di sicurezza, anche se la velocità e la agilità di un vampiro sono armi ben più pericolose di un paletto da estrarre ed agitare in piena notte.
Pensa, girolamo, che forse sarebbe meglio trovare una scusa gentile, improvvisare una chiamata d'emergenza di un qualche collaboratore o fornitore e defilarsi... mai avere a che fare da soli con un vampiro di notte. la probabilità di uscirne "morti" è tremendamente alta
Così, anche se a malincuore data la bellezza della seducente creatura. Girolamo fa suonare il cellulare che ha in tasca, rapidamente lo porta all'orecchio, due parole, veloci, alcune scuse ed un saluto sbrigativo prima di scomparire nella nebbia fredda della notte di febbraio che si annida nei viottoli sperduti della città morta.. -
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"Uhm... te ne vai e mi lasci così?" dice con una vocina così suadente che di più non si può.... SPOILER (clicca per visualizzare)1 3 6 6 6 8 9 Giulia De Sanctis tenta di convincere Girolamo a non allontanarsi (7d10) (2 successi)
Il che significa che la tua decisione di andartene è sempre meno sicura....
Se vuoi contrastare la volontà di Giulia devi fare un tiro di fermezza+ autocontrollo-1 (penalità perchè stai contrastando un potere vampirico)
In un batter d'occhio gli è accanto nuovamente. Gli posa una mano sul braccio..
Un giro nella Città morta |
