Livio Saveri

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  1. baakzavuv
     
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    Nome : Livio Saveri
    Età : 24
    Cronaca: Novara di Tenebra

    Concetto: Infido rancoroso
    Virtù: Fortezza
    Vizio: Ira

    Simiglianza: Avvizzito
    Guisa: Soldato
    Corte: -

    Attributi Mentali:
    +Intelligenza:00
    +Prontezza:000
    +Fermezza:00

    Attributi Sociali:
    +Presenza:0
    +Ascendente:00
    +Autocontrollo:000

    Attributi Fisici:
    +Forza:00
    +Destrezza:0000
    +Costituzione:00

    Abilità Fisiche:
    +Armi da Mischia 000 [spade]
    +Atletica 0
    +Criminalità 00
    +Furtività 00
    +Guidare 0
    +Sopravvivenza 00


    Abilità sociali:

    +Empatia 0
    +Intimidire 0
    +Persuasione 0
    +Sotterfugio 0

    Abilità Mentali:

    +Accademiche 0
    +Informatica 0
    +Investigare 00
    +Manualità 00
    +Occulto 0


    Specializzazioni:

    Armi da Mischia [Spade]
    Sopravvivenza [Siepe]
    Investigare [notare dettagli]


    ALTRI TRATTI

    Pregi generici:
    Ambidestro (000)
    Arma preferita (00) [spade]
    Combattere con due armi (00)

    Pregi changeling:

    Difetti:

    Insensibile

    Benedizione della simiglianza:
    Spendendo 1 malia si ottiene "ritira i 9" per tutti i tiri che richiedono destrezza per la durata di una scena.
    Spendendo 1 malia si somma il punteggio Wyrd a Schivare per la durata di una scena.
    +guisa: Benedizione della lama: specializzazione che comprende ogni arma dotata di filo.

    Maledizione della simiglianza:
    Non gode mai della regola "ritira i 10" nei tiri di Presenza.
    -2 (invece del -1) ai tiri per le abilità sociali non conosciute.

    Contratti:

    Artifizio 00
    Fumo 000

    Impegni:

    Vantaggi:
    +Difesa: 3
    +Salute: 7
    +Iniziativa: 7
    +Chiarezza: 7
    +Taglia: 7
    +Velocità: 11
    +Volontà: 5
    +Malia: 5
    +Wyrd: 1
    +Chiarezza: 7

    Titoli:



    Descrizione Fisica:

    Sfiora il metro e settanta, fisico asciutto, slanciato, capelli bruno scuro, lunghi. Guance infossate, occhiaie marcate, ma sguardo sempre vigile, inquisitorio. Le labbra sono sottili, la pelle pallida. Glabro.

    +Sembiante:
    Capelli bianchi come la pelle, rovinata da numerose cicatrici, una lascia pensare che abbia rischiato di perdere completamente il naso. Gli occhi sono di un giallo vivo, con pupille feline. Le orecchie tendono ad appuntirsi e il fisico sembra ancor più slanciato e fine, seppur rimane sempre sufficientemente robusto allo sguardo, dalle linee spezzate, quasi a ricordare una statua futurista.



    Descrizione Caratteriale
    Taciturno, asciutto, calcolatore, egoista, schivo. Sembra che lo stare così tanto a lungo in compagnia dell'ironia fatata lo abbia privato di quella umana, non sorride mai se non in strani avvenimenti che raramente qualcuno potrebbe trovare spiritosi. Non è insolito per lui guardar torvo, con palese sospetto o addirittura astio, chi cerca di apostrofarsi a lui in modo gioviale.
    Per il resto tende alla asocialità a meno che abbia bisogno di affidarsi ad altri, cosa che non aggrada affatto, e ciò non lo rende una buona compagnia. Ha l'ossessione di ricongiungersi con la sua amata, anche se è terrorizzato di cosa potrebbe accadere al loro incontro, ma non ha alcuna intenzione di mettere a repentaglio stupidamente la propria vita nel farlo.



    Background
    Nasce a Novara negli anni 90, e trascorre una felice infanzia. Madre e Padre di ceto medio gli garantiscono un benessere materiale costante, cosa che non accade invece per il suo benessere psicologico. La famiglia, composta dai suoi e altri 3 fratelli -tutti maggiori-, è disfunzionale. La madre segue i dettami dei miti moderni e cerca in continuazione di essere una donna "contemporanea" seguendo le mode dettate dalle riviste e dalla tv, cercando di risultare sempre al meglio della sua forma fisica, foraggiando per bene la sua vanità. Il padre al contrario era un uomo con vedute all'antica, casa, chiesa, lavoro, e non si accorse di quel che era diventata la loro casa, che, per essere gentili, si potrebbe definire un fornicaio. Livio non saprebbe dire quanti "zii" aggiunti ha conosciuto, tutti quanti, a detta della madre, da non citare in presenza del padre.
    Inutile dire che non ci volle molto per scoprire il velo, ma non ci volle nemmeno per mezza Novara, tant'è che sia lui che i suoi fratelli venivano etichettati abitualmente come i "figli di puttana". Questo lo spinse a stare un sulle sue, si potrebbe dire "riservato" se si vuol essere gentili, e concentrò la sua giovinezza sullo studio e sullo sport. Il padre lo aveva spinto a fare scherma, una disciplina che non gli dispiaceva affatto anzi.
    Finito il liceo, e passata la separazione dei genitori, si trasferisce a Milano dove frequenta l'università, psicologia (nonostante gli fosse stata sconsigliata da tutti).
    Qui conobbe tanta gente e scoprì nuovi interessi, uno di questi furono le scampagnate in campagna in campeggi improvvisati assieme ad una ragazza che gli aveva fatto scoprire questa cosa, Claudia Cerrutti. Fu in una di queste che cambiò totalmente la sua vita; avevano trovato un orrendo stagno putrido e, chissà per quale motivo, l'avevano trovato romantico, e pertanto si erano messi ad amoreggiare sulla riva. Proprio ad un istante dall'estasi scorse una mano argentea afferrare una spalla di Clauda e tirarla dentro lo specchio d'acqua e svanire sotto di essa.
    Inizialmente ebbe uno shock, incredulo, poi rise, immaginandosi fosse stato uno stupido incidente e di essersi immaginato la mano.
    -Ahah, dai Claudia esci fuori.... Claudia?
    E quindi sopraggiunse la preoccupazione e si immerse a sua volta. Quel lembo d'acqua altro non era quello che poi scoprì essere chiamato "porta" e infatti appena fece un passo al suo interno si ritrovò in quello che in un primo momento credette fosse l'inferno essendo trascinato di prepotenza da strani esseri e saggiando le spine del roveto lacerargli l'anima. Non vide più Claudia, ma giura di aver sentito il suo lamento ogni sera quando, dopo aver trascorso giornate di torture e strani addestramenti militareschi, viene buttato nella sua piccola cella da cui, se non riesce in qualche modo ad evadere, ben presto chiamerà casa.
     
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