Un inaspettato incontro

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  1. PsycoMoon
     
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    trave portante del gioco

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    Toumas Doria Phampili - <parlato> (Pensato) Narrato. Parlato Altrui • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • •

    Una giornata come le altre? Forse. Chi può dirlo. Infondo la vita è composta da giornate neutrali.
    Esco di casa dopo aver preso le chiavi della macchina, poco prima di salire mi soffermo a guardare la neve adagiata delicatamente sulle aiuole creando un manto candido e bianco che, a giudicare dall'apparenza, sarebbe durato poco. Eppure il freddo non lasciava pensare minimamente a un accenno di primavera.
    Stranamente avevo deciso di prendermi una giornata libera dal lavoro in quei mesi in cui ero arrivato a Novara dopo la vittoria al concorso di medicina legale avevo svolto bene i miei doveri, una giornata di pausa dovevo pur meritarmela. Forse.
    Ecco emergere uno dei miei più grandi difetti: il "Forse", il mettere in dubbio qualsiasi cosa, qualsiasi teoria, pur di trovare un significato nascosto in tutto ciò che mi circondava; almeno questi piccoli ma grandi difetti han fatto di me l'uomo che sono, apprezzato da pochi, disprezzato da molti e indifferente a tutti gli altri.
    Tutti elogiano i pregi, ma chi pensa ai difetti? O a chi cerca di migliorarsi?
    Quelli sono gli inetti, gli strani che vengono isolati dalla società solo perché hanno la forza di dire che il sistema di vita corretto non è quello che vede un ideale comune a tutti, ma diverse idee che perseguono uno scopo comunque che va a favore della maggioranza.
    Il viaggio in macchina è rilassante ed è impossibile non notare alcuni bambini che giocano con la neve...
    (Beatevi nella vostra ignoranza, è quella a proteggervi e danneggiarvi al contempo... eh... sembra ieri quando anch'io passavo le giornate così... ma poi quando trovi la verità non puoi più far finta di nulla.)
    Arrivo poco dopo a casa di una delle poche persone con cui non mi mostri diffidente o chiuso: Lucille.
    Busso, suono il campanello ma nulla. (mh... oggi in università non sarebbe andata... nemmeno alla Basilica... direi di provare al bar dove andammo l'altro giorno, al massimo nel peggiore dei casi scuoterò la testa osservando uomini grandi e grossi parlare di calcio invece di concentrarsi su quel che accade nel nostro paese poiché un pallone è più importante di qualsiasi altro bisogno primario. Ade, guarda tu in che mondo mi fai vivere!)
    Mi dirigo al bar parcheggiando poco lontano e iniziando a passeggiare, infondo la giornata era gradevole nonostante il freddo; arrivato innanzi il bar varco l'ingresso aguzzando l'orecchio ai discorsi degli altri clienti che variavano tra il clima e i risultati delle partite di calcio (Poveri, non sanno che esistono creature che il tempo lo san manipolare, sapessero cosa potrebbe esserci realmente dietro il clima impazzito...) cerco con lo sguardo Lucille, sperando di trovarla lì.
    La trovo seduta a un bancone con l'ira più totale dipinta in viso.
    Il mio sguardo cade sulla sua ordinazione: camomilla.
    "Lucille De Medici con una camomilla... bene, chi stai cercando di non ammazzare tra atroci sofferenze?" le sorrido e attendo la sua risposta mentre ordino un'altra camomilla al barista.
     
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28 replies since 7/3/2016, 00:02   464 views
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