Presentazione informale

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  1. Havidian Dostyan
     
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    Neonato

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    Era di rientro nella città di Novara. Il suo Sire l'aveva mandato appena fuori città, a Treviri, per incontrare Augustus e portare così gli omaggi del suo Creatore.
    Camminava silenziosamente verso il centro, senza una meta, in direzione della Basilica, e con il naso all'insù ammirava una luna circondata da un alone perlaceo. Non si era del tutto abituato alla sua nuova natura di essere soprannaturale, ma le magie operate dalla notte riuscivano ad ammaliarlo come mai prima d'ora. Era capace di percepire una vastità di colori che al ricordo della sua mortalità pensò di essere cieco. Perfino ora, quell'alone perlaceo che circondava la luna ne poteva cogliere le più impercettibili sfumature d'oro e di indaco. Per non parlare dei suoni...
    Si sentiva sempre eccitato. Potente e bellissimo. Cominciava a pensare a se stesso come il serpente nel giardino dell'Eden. Predatore sensuale, affascinante e letale.
    Addentrandosi tra i tortuosi vicoli in prossimità della Basilica di San Gaudenzio una leggera brezza primaverile lo avvolse portando con se un un profumo lontano, sapeva di gelsomino e vaniglia. La sua mente ora si trovava a vagare lontano, quel profumo gli ricordava la sua terra, l'Armenia, il suo Giardino Selvaggio, così lui amava ricordarla. L'aveva abbandonata all'età di 6 anni.
    Così si fermò e assorto fece scivolare dalla schiena una custodia dalla forma rettangolare. Non badò a chi fosse presente, voleva soltanto dare voce ai suoi pensieri. Poggiata a terra delicatamente la sua custodia, sfilò il violino da diversi strati di velluto dal colore bordeaux. Prese della pece e la sfregò sui crini dell'archetto con perizia maniacale e con l'orecchio teso e il violino incastrato tra il mento e la spalla cominciò ad accordarlo suonando alcune brevi note.
    Guardò ancora la luna e chiuse gli occhi. Quella notte sapeva di antichità, di terra calda e arida, di sabbia dorata sollevata dal vento.
    Cominciò a suonare con un lungo vibrato, sulla quarta corda; un suono che richiamava i Giardini Pensili di Babilonia, l'odore acre dei tappeti persiani, il vento che soffiava tra le sete che cadevano da alti balconi in una notte d'estate. L'odore di incensi profumati.
    Il suono si diffondeva lento e penetrante tra i mattoni delle case del centro di Novara, cullando i sogni dei mortali che dormivano li vicino.

    Suonare il Violino (Prontezza (perchè composizione improvvisata) + Espressività + Specializzazione Violino + Bonus di Equipaggiamento = 13

    2016-03-31
    00:14:45 Flag of: Italy massive otter 1 1 1 2 2 5 5 6 6 6 10 10 10 (13d10)
    2016-03-31
    00:15:10 Flag of: Italy massive otter 1 8 10 (3d10)
    2016-03-31
    00:15:23 Flag of: Italy massive otter 4 (1d10)

    5 Successi = Successo Eccezionale XD


    Il corpo si muoveva sinuoso insieme al suo violino, come quando il serpente cinge la sua preda, mentre le dita fluivano leggere quasi a non toccare le corde. I pochi nottambuli di passaggio rallentavano il passo incantati. A loro, Havidian riservava il suo tipico sguardo accattivante dal colore del ghiaccio.
    Continuò a suonare finchè l'aria non fu satura delle sue note tessendo sogni sensuali dal suo Giardino Selvaggio.

    Edited by Havidian Dostyan - 31/3/2016, 14:48
     
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